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Credito al consumo: che cos’è, come funziona e quali tipologie esistono

Il credito al consumo è una forma di finanziamento rivolta al consumatore per soddisfare un’esigenza personale o familiare. È una soluzione utile se hai bisogno di una somma di denaro per affrontare una spesa o di rateizzare un acquisto per te e la tua famiglia: l’auto, lo smartphone o anche un corso di formazione.

Può capitarti di entrare in contatto con una proposta di “credito al consumo”, non solo nelle scelte più impegnative, ma anche negli acquisti di tutti i giorni, spesso senza rendertene conto. Infatti, le opportunità di prestiti per l’acquisto di beni di consumo offerte nei negozi, soprattutto nelle grandi catene commerciali, sono tante.

Una comodità a cui è difficile dire di no, ma, prima di fare acquisti affrettati, valuta sempre la tua capacità di sostenere il pagamento delle rate nel tempo.

Ma vediamo di orientarci meglio nel mondo del credito al consumo.

Come funziona il credito al consumo?

Il credito al consumo è un finanziamento concesso da una banca o da una società finanziaria autorizzata al “consumatore” cioè a una persona fisica che lo richiede per soddisfare le proprie esigenze personali e familiari.

Un finanziamento rientra nell’ambito del credito al consumo se:

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è richiesto da un soggetto privato per soddisfare esigenze personali e non professionali. Non rientrano i finanziamenti concessi ad aziende o professionisti per l’acquisto di strumenti di lavoro, come una macchina agricola o un computer per l’ufficio;

 

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l’importo finanziato è compreso tra i 200 a 75.000 euro

Quando ottieni il finanziamento, ti impegni a restituire l’importo ricevuto e in più a pagare gli interessi calcolati sulla base di un tasso d’interesse concordato. Gli interessi sono il costo sostenuto per aver ricevuto il prestito. Il rimborso avviene mediante una rata periodica, di solito mensile, che si compone della quota capitale e della quota di interessi.

Chi propone un finanziamento fino a 75.000 euro ha degli obblighi in più verso i consumatori, in termini di trasparenza, informativa precontrattuale e gestione dei conflitti. Tieni presente che l’attività di intermediazione finanziaria è disciplinata dal Codice del Consumo (d. lgs 6 settembre 2005 n. 206) e dal decreto legislativo 13 agosto 2010 n. 141.

Qual è la differenza tra credito al consumo e pagamento rateale?

Supponi di acquistare una cucina nuova in un negozio e che il venditore ti offra la possibilità di pagare a rate. Le possibilità sono due:

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il venditore ti propone di pagare a rate con una dilazione di pagamento, suddividendo il costo di acquisto senza interessi e altre spese. Questa formula può essere offerta direttamente dal negoziante;

 

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il venditore ti propone un finanziamento per conto di un soggetto finanziatore con cui ha un accordo, per l’acquisto a rate del bene o servizio che ha in vendita.

È solo nel secondo caso che parliamo di credito al consumo. Puoi capirlo semplicemente dall’interesse che viene conteggiato nella rata che dovrai pagare ogni mese: l’interesse è il costo del finanziamento. Un altro esempio classico è l’acquisto a rate dello smartphone abbinato al piano telefonico. Oltre alla stipula del contratto con la compagnia telefonica, ti è richiesto di sottoscrivere separatamente un prestito con una società finanziaria per l’acquisto del telefono.

Chi può concedere il credito al consumo?

In Italia gli unici soggetti autorizzati a concedere credito al consumo sono le banche e gli intermediari finanziari iscritti negli appositi registri (Organismo degli agenti e dei mediatori creditizi - OAM).

Prima di sottoscrivere qualunque proposta, è importante verificare che il finanziatore sia autorizzato (basta controllare gli estremi dell’iscrizione agli Elenchi della Banca d’Italia). Se si tratta di un intermediario del credito di cui si serve il finanziatore, anche in tal caso conviene controllare che sia iscritto negli elenchi tenuti dall’Organismo degli agenti e dei mediatori (sempre dagli estremi dell’iscrizione).

Chi può richiedere il credito a consumo?

Chiunque può richiedere una forma di credito al consumo per le proprie esigenze personali.

Prima di concederlo, il finanziatore, che sia la banca o una società finanziaria, verifica che il richiedente sia in grado di far fronte alla restituzione del capitale e non sia presente nell’elenco dei “cattivi pagatori”.

In questa fase, definita “istruttoria”, che precede il contratto, il finanziatore valuta il merito creditizio del cliente, ossia la sua capacità di restituire la somma richiesta in prestito, sulla base:

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delle informazioni anagrafiche e reddituali del cliente

 

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delle informazioni presenti nelle banche dati, pubbliche (la Centrale dei Rischi) o private (SIC - Sistema di Informazioni Creditizie). Queste banche dati raccolgono le informazioni sui cittadini in merito ai finanziamenti ottenuti, tra cui le segnalazioni negative, come un finanziamento rifiutato o più rate non pagate di un prestito.

Solitamente, in caso di prestiti di importo basso, la procedura di valutazione è semplificata e più veloce.

Prestiti personali e altre tipologie di credito al consumo

Prima di scoprire le tipologie di credito al consumo più diffuse, può esserti utile tenere presente anche quali finanziamenti non appartengano alla categoria del “credito ai consumatori”. Nel Testo Unico Bancario, disponibile sul sito della Banca d’Italia sono esclusi:

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i finanziamenti a interessi zero

 

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i finanziamenti per acquistare un terreno o un immobile come il mutuo per l’acquisto della casa o il leasing strumentale

 

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gli sconfinamenti sul conto corrente, cioè l’utilizzo di somme superiori al saldo disponibile del conto corrente o al fido ottenuto in conto corrente

Quali sono allora le principali tipologie di credito al consumo?

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prestiti personali: sono la forma di credito al consumo più comune e si distinguono in prestiti finalizzati e non. Puoi richiedere un importo da 200 a 75.000 euro da rimborsare secondo un piano rate concordato;

 

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apertura di credito in conto corrente: hai a disposizione sul conto corrente un importo prestabilito concesso dalla banca e paghi gli interessi indicati nel contratto sulle somme di volta in volta utilizzate;

 

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cessione del quinto: puoi richiederla se sei un lavoratore dipendente o un pensionato e la rata del finanziamento viene prelevata dal tuo stipendio o pensione;

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carta di credito revolving: hai una carta con un credito da utilizzare per acquisti e prelievi. Man mano che rimborsi le rate, il credito si ricarica e puoi continuare a utilizzare la somma a disposizione per nuove spese.

Differenza tra prestito finalizzato e non finalizzato

Nell’ambito del credito al consumo, puoi distinguere un prestito personale in:

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prestito finalizzato: è un finanziamento collegato all’acquisto di un determinato bene, ad esempio un’auto, un televisore, un elettrodomestico o anche un servizio come un corso di lingue. Di solito, lo sottoscrivi comodamente in negozio, insieme all’acquisto del prodotto. Il venditore offre il prestito alle condizioni proposte dal soggetto finanziatore, che versa l’importo richiesto direttamente al venditore e non al cliente.

 

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prestito non finalizzato: non serve per un acquisto specifico, ma per ottenere una somma di denaro necessaria ad affrontare una certa situazione personale. Sei libero di utilizzare l’importo richiesto come vuoi, perché non il prestito non ha una destinazione specifica. In questo caso, è il consumatore a ricevere l’intera somma di cui ha bisogno e, prima di concederla, il finanziatore può richiedergli garanzie personali, quali la fideiussione oppure una polizza assicurativa.

Credito al consumo: i costi e cosa è importante sapere

È sempre bene prendersi un po’di tempo per valutare le condizioni economiche proposte con un finanziamento.
Quando consideri i costi di un prestito o di una qualsiasi forma di credito al consumo, fai sempre riferimento a questi indicatori:

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TAN: è il tasso relativo agli interessi da pagare annualmente, che maturano sull’importo prestato. Può essere fisso o variabile;

 

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TAEG: è il costo del finanziamento, che include il TAN, le commissioni, le imposte e le spese da sostenere. Non include penali, spese notarili o i costi di trasporto del prodotto.

Per legge TAN e TAEG sono riportati nei fogli informativi, nelle comunicazioni pubblicitarie e nel contratto. Se stai acquistando in negozio, il venditore stesso è tenuto a fornirti tutte le informazioni necessarie. Inoltre, il credito al consumo prevede una serie di diritti e di tutele. Ad esempio, hai diritto di:

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ottenere gratuitamente e senza impegno una copia del contratto anche prima di averlo firmato

 

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recedere dal contratto entro 14 giorni dalla firma senza alcuna motivazione

 

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ricevere dal finanziatore, con un preavviso di almeno 2 mesi in forma scritta, la proposta di qualunque modifica delle condizioni contrattuali e poterla rifiutare senza spese, tramite recesso dal contratto

Tieni a mente che, prima di firmare il contratto, il finanziatore o l’intermediario ti deve consegnare il modulo SECCI ("Standard European Consumer Credit Information") con le condizioni economiche e tutte le caratteristiche del prestito.

Qualsiasi sia la scelta di acquisto per te o la tua famiglia, infine, prenditi sempre il tempo per calcolare la rata più adatta alle tue possibilità di rimborso e fare così la scelta più ponderata.

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