Gli italiani e il risparmio per la 100^ Giornata Mondiale del Risparmio
Secondo l'indagine Acri Ipsos presentata in occasione della giornata mondiale del risparmio lo scorso 31 ottobre, il modo in cui il risparmio è percepito e approcciato dagli italiani ha subito nel tempo una trasformazione significativa. Le generazioni precedenti consideravano il risparmio come un pilastro fondamentale della gestione finanziaria personale e una garanzia per la sicurezza finanziaria della famiglia contro le incertezze della vita. Oggi, il risparmio è considerato principalmente come una necessità per garantire tranquillità e stabilità economica, ma anche come un'opportunità per raggiungere specifici obiettivi. I giovani appartenenti alle generazioni Z e Millennials, tendono ad associare maggiormente il risparmio a concetti di crescita (18%) e investimento (15%) rispetto ai Boomers (rispettivamente 8% e 2%). Le priorità di risparmio riflettono anche un cambiamento nei bisogni e nei desideri. I giovani sembrano più orientati al presente, risparmiano per permettersi viaggi e svaghi (Gen Z pari all’28%; Millennials pari al 29%), indice di un desiderio di esperienze piuttosto che di accumulo di beni materiali, che è una delle caratteristiche delle nuove generazioni.
Quasi la metà delle famiglie italiane riesce a risparmiare e lo fa con meno ansie e preoccupazioni del passato. Aumentano le famiglie che, grazie al proprio risparmio, riuscirebbero a far fronte ad una spesa improvvisa importante e più di 3 famiglie su 4, dato stabile, ritengono di essere in grado di far fronte ad una spesa improvvisa di media entità.
Nell’attuale contesto, rimane forte la propensione degli italiani per il risparmio “passivo”, verso la liquidità.
Per 4 italiani su 10 l’accumulo di denaro, infatti, è fine a sé stesso, ed è un’indole che non necessita di ulteriori motivazioni. Per il 60% che invece risparmia con una progettualità specifica, emerge una prospettiva a progetti più a lungo termine rispetto al 2023, in particolare tra la Generazione X, adulti che si trovano in una fase di vita caratterizzata da responsabilità familiari e lavorative crescenti.
Nel 2024 si contrae di poco il livello di apertura all’investimento (il 34% dichiara di investire una parte dei risparmi rispetto al 36% nel 2023) e si ridimensiona leggermente la propensione a strumenti finanziari più sicuri osservata nel 2023 (36% nel 2024 vs 38% nel 2023) anche per effetto della discesa dei tassi di interesse sui titoli di Stato e sui più tradizionali strumenti di risparmio che ha spinto alcuni investitori a considerare l'azionario come una valida alternativa.
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Fonte: indagine annuale Acri Ipsos sul risparmio degli italiani
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