Cambiamento climatico: come possiamo proteggerci

Negli ultimi anni, il cambiamento climatico ha portato a un aumento significativo di eventi catastrofali che hanno colpito il nostro territorio. Questi fenomeni non solo causano danni materiali ingenti, ma mettono anche a dura prova la serenità delle famiglie.

 

In questo contesto risulta importante da un lato proteggersi dalle calamità e, dall’altro, contribuire alla riduzione degli effetti del climate change, attraverso la riqualificazione degli edifici.

 

Qualche numero può essere utile per comprendere l’evoluzione del rischio in questi ambiti in Italia:

  • l'Italia si posiziona come il paese europeo più vulnerabile alle calamità naturali, insieme a Bulgaria, Romania e Grecia;
  • negli ultimi 10 anni si calcolano 32 miliardi di euro di danni provocati da disastri naturali. Di questi, 9 miliardi sono stati causati dall’alluvione in Emilia-Romagna nel 2023, che è considerato il terzo disastro naturale al mondo per i danni materiali.

Nonostante la forte esposizione al rischio, il livello di copertura assicurativa in Italia è ancora poco sviluppato.

 

Esistono diverse soluzioni per proteggere la propria abitazione dagli effetti che possono essere causati, ad esempio, da un terremoto o da un’alluvione. Le soluzioni assicurative, che si sono evolute nel tempo per adeguarsi alle nuove esigenze, offrono un aiuto concreto, a titolo di indennizzo, per far fronte ai danni subiti all’abitazione e al suo contenuto ma anche per far fronte ad altre spese, come trovare un alloggio alternativo o sgomberare il mobilio. Anche altri eventi climatici, come forti raffiche di vento e grandinate, possono danneggiare ad esempio costosi impianti solari o fotovoltaici. Su questo tema le compagnie di assicurazione stanno creando specifiche coperture che potranno contribuire ad aumentare il numero di queste installazioni, fondamentali nell’ambito del risparmio energetico delle famiglie italiane.

 

La necessità di ridurre gli effetti del “climate change”, unitamente alla consapevolezza che circa il 35% delle emissioni inquinanti dipende dagli immobili residenziali, ha indotto il legislatore nazionale ed europeo ad intervenire con norme specifiche. La Commissione Europea nel 2020 ha introdotto un’apposita normativa, che dovrà essere recepita dai Paesi membri entro i prossimi due anni, con l’obiettivo di azzerare le emissioni dei nuovi edifici entro il 2030 e ridurre il consumo energetico medio del 16% entro il 2030 e del 22% entro il 2035 sul patrimonio immobiliare esistente.

 

Un obiettivo sfidante a cui i cittadini europei dovranno contribuire, ad esempio, riqualificando le proprie case dal punto di vista energetico. 

 

Anche le Banche sono chiamate a fornire il loro contributo per stimolare azioni di riqualificazione di immobili attraverso finanziamenti e mutui, spesso concepiti ad hoc, con pricing e servizi specifici.

 

La casa è la principale ricchezza per circa il 50% delle famiglie italiane. Ristrutturare significa aumentare il suo valore e garantirne la tenuta nel tempo: non è quindi una spesa ma un vero e proprio investimento. Gli interventi di riqualificazione energetica, in particolare, consentono anche di usufruire di benefici fiscali e di ridurre la spesa per i consumi.

 

Fonti: Disaster Risk Management Knowledge Centre (DRMKC) del Joint Research Centre (JRC) della Commissione europea; 2022;   La Repubblica -20 ottobre 2023;   Il Sole 24ore - Alluvione in Emilia-Romagna - 2023